Podcast francesi: la nostra selezione

A meno che non viviate in una grotta senza connessione internet e senza relazionarvi col prossimo dagli anni ’90, vi sarete sicuramente accorti del successo esponenziale che i podcast hanno conosciuto in Francia in questi ultimi anni. Tutti si sono messi a fare podcast: le radio, le case di produzione, i canali televisivi, i giornali e le grandi marche, oltre a un numero considerevole di “dilettanti”.“Je travaille sur un projet de podcast” ha rimpiazzato “j’écris un webdoc” nelle conversazioni al bar (vabbé, in questo momento non proprio al bar, ma ci siamo capiti…).

Se fino a qualche anno fa si poteva pensare ad una mania passeggera, dal 2018 abbiamo assistito ad un aumento consistente dei nuovi podcast, del numero degli ascoltatori e – infine – degli investimenti pubblicitari nel settore. Nel 2020 sono quasi 6 milioni i francesi che ascoltano regolarmente uno o più podcast, e gli investimenti pubblicitari nel settore dei contenuti audio (webradio, streaming musicale… e anche podcast, of course!) è aumentato del 32%.

Per quanto mi riguarda, sono un paio d’anni che sono stata assalita da una vera e propria ossessione per i podcast, che mi ha portato a passare molte e molte ore con le cuffie sulle orecchie, ascoltando contenuti audio di ogni forma e durata.

Quella che segue non vuole essere una lista definitiva, ma piuttosto una breve guida ai migliori – secondo me- podcast francesi e francofoni per orientarsi in questo mare magnum sonoro!

I podcast radiofonici

In principio era la radio, con le sue emissioni e i suoi palinsesti. Spegnevi la sveglia e ti rigiravi nel letto? Troppo tardi, avevi perso il programma del mattino del tuo canale preferito. I programmi di questa prima lista sono chiamati anche “podcast de rattrapage” e sono programmi radiofonici disponibili dopo la loro diffusione in versione delinearizzata sulle piattaforme di contenuti audio.

Les chemins de la philosophie – France Culture

Nel 2020 questo programma radiofonico dedicato alla riflessione filosofica è il più “podcastato” tra quelli di Radio France. Un bel successo per Adèle Van Reeth che lo presenta dal 2011.

Ogni giorno la filosofa-presentatrice invita un intellettuale per un’intervista-dialogo di circa cinquanta minuti attorno ad un tema filosofico diverso. Guidati dalle domande della conduttrice, gli ospiti lasciano che il proprio pensiero si sviluppi in profondità nel corso dell’emissione, con l’obiettivo di parlare di temi complessi in modo accessibile ma senza cadere in quelle semplificazioni di cui i media si rendono troppo spesso colpevoli.

Les pieds sur terre – France Culture

Anche in questo caso si tratta di un programma quotidiano di France Culture: prodotto dalla documentarista Sonia Kronlund, Les pieds sur terre è uno spazio di mezz’ora dedicato al reportage radiofonico, presentato come “une demi-heure de reportage sans commentaire.”

I temi trattati in questo programma spaziano tra cronaca e società, con un’attenzione particolare all’umano. Che si parli di una ragazzina che si radicalizza e vuole partire in Siria (Ma fille sous influence), dell’impatto dell’industria agroalimentare sull’ambiente (L’ogre du lait) o del disturbo da accumulo compulsivo (Accumuler), ogni volta i reportage di LPST ci fanno immergere nel vissuto dei protagonisti che, parlando alla prima persona, ci svelano la propria storia.

Géopolitique – France Inter

Niente a che vedere con i programmi precedenti, che prendono il tempo di approfondire: Géopolitique è una cronaca di soli tre minuti tenuta da Pierre Haski ogni mattina durante la mattinale di France Inter.

Ex-grand reporter (AFP, Libération) in Cina e in Medio Oriente, probabilmente conoscete Pierre Haski in quanto cofondatore del sito di informazione Rue 89 (ormai assorbito dal Nouvel Observateur), nonché in quanto sosia di Vittorio Cecchi Gori. Ogni mattina, intorno alle 8:20 affronta un tema legato alla diplomazia o alla politica estera in modo chiaro, semplice e rapido. Non sarete sempre d’accordo con lui, ma riconoscerete che ha il merito di accendere la curiosità su dei lati poco conosciuti delle relazioni internazionali.

Par Jupiter- France Inter

Se vi è capitato di accendere la radio tra le 17h e le 18h, probabilmente conoscete già questo programma. Presentato da Charline Vanhoenacker e Alex Vizorek, Par Jupiter è un programma umoristico che si prefigge l’obiettivo di “maltrattare” l’informazione. Con ironia e senso dell’umorismo i due presentatori, circondati da un’allegra banda di chroniqueurs fissi e di ospiti passano al setaccio l’attualità, tra battute, scherzi e lazzi.

Podcast nativi

Non solo radio però! Se è vero che oggi pure il gatto fa un podcast, è grazie all’esplosione dei podcast detti “nativi”, ossia creati direttamente per essere ascoltati da una piattaforma di podcast. Eccone alcuni!

ARTE Radio

Era il 2002 quando Arte France (il canale televisivo pubblico franco-tedesco) decise di lanciare questa webradio, con l’obiettivo di creare uno spazio di sperimentazione e libertà sonora. Cofondata e guidata dal geniale Silvain Gire, produce da diciotto anni alcuni tra i podcast più brillanti e intelligenti in circolazione. La mia selezione:

Les Braqueurs – Pascale Pascariello

In questa serie di 11 episodi, che si ascoltano l’uno dopo l’altro senza potersi fermare, la giornalista Pascale Pascariello raccoglie la testimonianza di tre rapinatori che per anni hanno svaligiato banche, gioiellerie e furgoni portavalori. La paura, la ricchezza, la solitudine… I braqueurs protagonisti di questa serie raccontano con una sincerità disarmante la loro vita e il loro percorso.

Plaisir d’offrir – Klaire fait Grr

Un podcast in cinque episodi nel quale l’autrice e umorista Klaire fait Grr racconta la propria esperienza di donatrice di ovociti. Una serie che affronta un tema serio come quello dell’accesso alla maternità e del dono di ovuli in modo leggero e divertente, ma soprattutto ben documentato. Scritto bene e realizzato ancora meglio, un podcast interessante e godibile. Sempre Arte Radio ha appena prodotto un nuovo podcast di Klaire fait Grr: una finzione intitolata Godcast, le podcast de Dieu. Non l’ho ancora ascoltato, ma promette bene!

De guerre en fils – François Pérache

Parlando di finzione, non si può non citare De guerre en fils. In questa serie sonora, in cui tutto è vero, ma tutto è finzione, François Pérache scava nella storia della propria famiglia alla ricerca di un segreto che la lega alla Storia con la S maiuscola. La regia di Sabine Zovighian è straordinaria e questo podcast è un esempio della potenza evocatrice dei media sonori.

Les chemins de désir – Claire Richard

In questa finzione sonora (anche questa realizzata da Sabine Zovighian), l’autrice ritraccia la storia del proprio immaginario erotico, dall’iniziazione attraverso un fumetto “per adulti” da ragazzina fino alla scoperta della pornografia e dei suoi codici. Un podcast che interroga il desiderio femminile, senza autocensura e senza tabù.

Un podcast à soi – Charlotte Bienaimé

Nonostante da qualche mese non siano apparsi nuovi episodi di questo podcast mensile, tutti i numeri sono ancora disponibili sul sito di Arte Radio e sulle piattaforme dedicate. A parer mio si tratta del miglior podcast dedicato alle questioni femministe e di genere. Ogni mese attraverso delle testimonianze personali e delle interviste a degli esperti, viene affrontato un tema diverso: lavoro, educazione, ecologia, maternità… E ogni episodio abbonda di informazioni e spunti di riflessione apprezzabili.

Louie Média

Louie è un progetto tutto al femminile, nato dalla collaborazione tra due giornaliste e amiche, Mélissa Bounoua e Charlotte Pudlowski. Studio di produzione di podcast dal 2018, i format di Louie Média si contraddistinguono per il loro stile narrativo molto incentrato sulla testimonianza individuale e sui temi legati all’intimo e alle identità.

Manger – Laurianne Melierre

« Je m’appelle Laurianne Melierre, je suis journaliste, j’adore manger. Mais surtout j’adore vous en parler. » Inizia così ogni episodio di questo podcast dedicato al cibo, alla gastronomia e a tutto quello che mangiare rappresenta. In ogni numero, costruito intorno a una o più interviste di “esperti”, la giornalista cerca di rispondere a delle domande che riguardano l’alimentazione: “Da dove vengono i nostri gusti?” “Perché non ci piace andare soli al ristorante?” “Perché le religioni impongono dei divieti alimentari?” e così via.

Emotions – Cyrielle Bedu

Un nome, un programma! Questo podcast bi-mensile, arrivato alla sua terza stagione, si propone di esplorare le emozioni umane: vendetta, paura, collera, amicizia, fiducia… in ogni numero viene decifrato un diverso stato d’animo. Il tutto con lo stile Louie Média: attraverso l’interventi di specialisti, ma soprattutto attraverso delle storie personali!

Altri editori

La Poudre

È nel 2016 che Lauren Bastide ha creato lo studio Nouvelles écoutes e lanciato il podcast “La Poudre”. In ogni numero di questo programma l’ex-grand reporter riceve e intervista una donna. Donne politiche, scrittrici, artiste, intellettuali… Ogni due settimane al microfono de “La poudre” queste testimoni e protagoniste della nostra epoca raccontano il proprio percorso e la loro visione della condizione femminile. Dalla stagione scorsa, il podcast è in esclusiva su Spotify.

Joyeux Bazar – Alexia Sena

Il “gioioso bazar” di cui parla il titolo di questo podcast è quello della doppia cultura. Alexia Sena è una giovane donna francese nata a Parigi da genitori camerunensi. Ha vissuto in Francia e in Camerun, e poi di nuovo in Francia… Ed è stato quando è diventata mamma – racconta – che tutte le questioni legate alla doppia cultura sono sorte.

Ogni due settimane esce un nuovo episodio, nel quale l’autrice accoglie e intervista un invitato – conosciuto o no – che racconta la propria esperienza di biculturale. Si parla di radici, di tradizioni, di sradicamento… Insomma, di tutte quelle cose che anche noi, semplici emigrati (o expat che dir si voglia) conosciamo fin troppo bene!

Un micro au tribunal – Mediapart

“Un micro au tribunal” è la prima serie di podcast del celebre sito di informazione Mediapart. Caso più unico che raro (normalmente i processi non possono essere registrati né in video né in audio) la redazione è stata autorizzata a registrare i processi e a utilizzare queste registrazioni. Questa serie di 13 episodi racconta la giustizia detta “del quotidiano” (tribunali per minori, processi con comparizione immediata…), lontana anni luce dalle immagini dei film e delle serie e dai grandi processi mediatizzati.

Se poi – come me – siete appassionati di tribunali, processi e compagnia cantante vi consiglio di ascoltare anche Fenêtre sur cour, un podcast di Arte Radio nel quale la cronista giudiziaria Élise Costa racconta gli aspetti che più l’hanno colpita nei processi che ha seguito.

Bonus

E per finire due chicche, due suoni che non possiamo catalogare in quanto podcast ma che ci fa piacere citare e consigliarvi: il primo è VOXXX, media dedicato al piacere femminile che si auto-definisce “porno audio femminista” e il secondo è Bon entendeur: sito web dell’omonimo collettivo musicale contiene playlists e mixtapes nei quali sono integrati brandelli di interviste di diverse personalità… Da ascoltare!

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Dal 2013, Italiani a Parigi.

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